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Corso Base di Training AutogenoMolte persone credono che il training autogeno sia una tecnica di rilassamento: non è così. È il risultato della selezione e della successiva fusione degli elementi validi di varie terapie psicologiche, sulla base di un’analisi scientifica dei loro risultati. Fu ideato e sviluppato da J.H. Schultz a partire dagli anni ’20. Alcuni lo utilizzano come tecnica di rilassamento, ma in realtà il training autogeno è in grado di produrre qualcosa di più: il rilassamento è solo il primo gradino di un percorso che può condurre al miglioramento del proprio rendimento in tutte le attività, aiuta a sciogliere le tensioni e ad eliminare molte disfunzioni psichiche e comportamentali. Si parte, dunque, da modificazioni muscolari per ottenere una trasformazione nella sfera psichica e vegetativa. Distendendo infatti la muscolatura scheletrica e dei vasi sanguigni si raggiunge la distensione totale dell’individuo.
Per spiegare con esattezza cosa sia il training autogeno partiamo dal significato delle parole:
La commutazione autogena è un cambiamento psicofisico globale che produce modificazioni fisiologiche e psichiche in noi stessi. L’essere umano ha una formazione sociale, cioè apprende i comportamenti attraverso la loro ripetizione costante. In questo si differenzia dal comportamento istintivo degli animali. Caratteristica principale del training autogeno è, dunque, proprio la ripetizione sistematica di esercizi finalizzati a modificare o ad apprendere comportamenti alternativi più adatti alla nostra natura individuale, quali gli esercizi anticipatori, che ci permettono di decidere prima ciò che vogliamo ottenere e non farci governare inconsapevolmente da desideri, emozioni e impulsi. Gli esercizi si dividono in due fondamentali:
Benefici La nostra vita ci mette di fronte a frequenti stati di tensione che, con l’andar del tempo, si possono cronicizzare, con tutti i disturbi fisici e psichici che ciò comporta. Spesso, per esempio, è proprio lo stress che giorno dopo giorno scompensa i nostri organi interni (stomaco, cuore, polmoni, ecc..). Lo stress, quindi, è uno dei principali motivi che possono determinare questo squilibrio. Il training autogeno può facilitare il ritorno all’autoregolazione dell’attività di questi organi. Per molto tempo si è ritenuto che il SNA fosse fuori dal controllo delle persone, perché fuori dalla loro coscienza. In realtà questo non è vero. Il training autogeno è la dimostrazione di come con l’esercizio noi possiamo intervenire anche sul Sistema Nervoso Autonomo e contribuire al mantenimento della nostra salute. Il training autogeno è molto utile, inoltre, per tutti coloro che desiderano armonizzare la propria personalità, avere una minore partecipazione emotiva agli eventi quotidiani della vita, conoscere se stessi, aumentare la propria concentrazione, migliorarsi portando avanti dei proponimenti, prendendosi cura di sé, globalmente, da un punto di vista psicofisico. Secondo Schultz, con il training autogeno si possono raggiungere:
Il training autogeno è un’impresa a lunga scadenza. Diffidate di quelli che propongono corsi brevi: è necessario un periodo di almeno sei mesi e la cosa migliore sarebbe apprendere il training autogeno nei periodi di salute per averlo a disposizione al momento opportuno. Il risultato finale del training autogeno non consiste né nel sapere di più, né nel saper fare di più, ma nel saper essere in modo diverso. Per ulteriori informazioni: |